Torvalds che saluta calorosamente NVIDIA.

#1 LINUX FA SCHIFO: la frammentazione perpetua

Da tempo avevo in mente di aprire una rubrica speciale per Linux, qualcosa di unico nel suo genere (almeno spero), che prendesse bonariamente in giro il sistema operativo del pinguino, facendovi (ci) riflettere su alcune delle più grandi pecche/controversie del sistema operativo Open-Source che tanto amiamo.

Ci tengo a ribadire che il seguente contenuto non è da intendere come “ah ma ti stai lamentando di Linux?” ma invece come “mi hai fatto riflettere su un aspetto molto interessante, un aspetto migliorabile, facendomi anche fare 4 risate :D”.

NOTA: Se la prendete a male, siete liberi di andare altrove. O di chiamare il telefono azzurro.

Linux e la sua “frammentazione”: una bomba a mano?

Vi racconto una storiella breve. Molto carina eh, ascoltate bene, sarà stile cappuccetto rosso (senza il lupo)(senza cappuccetto rosso)(forse anche senza il cacciatore)(non sarà come cappuccetto rosso).

C’era una volta, in un server del web molto molto lontano (remoto?) una distribuzione Linux chiamata Debian. Debian era un sistema operativo di tipo GNU/Linux, completamente Open-Source e creato con amore da Ian Murdock e successivamente tutta la community. Il progetto andava meravigliosamente avanti, non esisteva sistema stabile come lui, così particolare, così Capostipite.

Un giorno però, le cose cambiarono. Così come non c’e pioggia senza nuvole o pane senza Nutella, avvenne un evento inaspettato: nacque una derivata, Ubuntu. Poi ne nacque un’altra, Kubuntu. Poi un’altra ancora, Xubuntu, poi ancora Lubuntu, a sua volta derivate di Ubuntu. Ma non solo: nacquero anche altre derivate, come Aptosid, Finnix, HandyLinux, MEPIS, PinguyOS, WattOS, PearOS, Bodhi Linux…..ecc, ecc, ecc (no, non sto starnutendo).

A sua volta poi, nacquero delle derivate delle derivate, di altre derivate di derivate già derivate. Sembra il quinto anno di liceo, l’ora di matematica.

Hai qualcosa contro le derivate? sono una cosa stupenda!

Concordo. In parte.

Si, le derivate sono la MASSIMA espressione delle infinite possibilità che offre il sistema operativo Linux, la massima espressione di come un sistema operativo possa fare da fondo alla creazione di incredibili ed appassionanti progetti.

Progetti portati avanti da due persone, vostro cugino ed il vostro bisnonno. In cantina, aggiornandolo ogni 5 anni (se va bene).

Le derivate stanno distruggendo Linux.

Ogni volta che nasce un sistema, a pinco pallino viene un’idea “bella questa distro! ma non mi piace la dock. Cambiamola e creiamo un’altra distribuzione!”. WOW. Vi prego, date un qualche tipo di premio a quell’uomo, un Nobel, due mazzate in testa, fate voi.

Le derivate (la maggior parte, non parlo di Ubuntu e delle principali derivate ufficiali) hanno 5 principali problemi:

  • Sono create e mantenute da 3 persone;
  • Sono spesso create per cambiare una piccolissima cosa ad una distro che esiste già (e che magari è meglio mantenuta);
  • Sono inutili (se crei una distro per cambiargli dock, non sei un genio, sei un cerebroleso);
  • Sono una perdita di tempo (possibilmente carichi tutto su GitHub/GitLab e fai sviluppare a qualcuno sul web qualcosina gratuitamente, facendogli perdere tempo che avrebbe potuto dedicare ad una distro più seria);
  • Tolgono serietà/% d’uso a Linux: “We Salvo, vorrei provare Linux, che distro mi consigli?” “ehm…vediamo…c’è HandyLinux che fa una banana…WattOS che nessuno ha capito a cosa serva…ecc.” Un utente che vuole provare una distro Linux, si trova COMPLETAMENTE perso (si, me incluso), navigando in un mare infinito fatto di distro con supporto zero e funzionalità molto simili. Un po’ come quando avete la Homepage di Google davanti e non sapete cosa cercare.

In definitiva, cosa consigli di fare?

Le derivate devono esistere, ma con un senso logico. Se volete cambiare una dock, vi installate una distro già esistente e la cambiate (o ve ne fate una per i fatti vostri e ve la tenete per voi, senza spacciarla per oro o per una novità).

Però vi prego: SMETTETELA di creare derivate cambiando minuzie. Smettetela. Si alla libertà, no alla stupidità.

Un numero sempre crescente di distribuzioni non fa altro che far nascere progetti inutili che andranno inevitabilmente a morire per mancanza di supporto, creando tra l’altro pure confusione all’utente che per la prima volta si affaccia a Linux.

Inoltre, senza queste infinite derivate di derivate, si potrebbero focalizzare le forze sul miglioramento di distribuzioni più serie e supportate.

A presto col prossimo episodio (?) di Linux Fa Schifo. 😛

Riguardo a: Salvo Cirmi (Tux1)

Un pinguino intraprendente che dopo diversi anni di "servizio" online (e soprattutto delle guide) ha acquisito conoscenze non di poco conto sui settori Android, Linux e Windows. Le mie specialità sono il modding e le review. Nel tempo libero (che è raro trovare) suono il piano, mi diverto effettuando modding e provando distribuzioni Linux, BSD ed altre.

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28 commenti

  1. Perché dovrebbe dar fastidio? Ogni tanto un po’ di controcultura ci vuole, al contrario ciò che non sopporto proprio è l’estremismo, il dover supportare qualcosa ad ogni costo e con i paraocchi. Anche io concordo con il fatto che è meraviglioso avere la possibilità di poter scegliere se usare Debian, oppure Ubuntu, Deepin, eccetera. Mentre non capisco l’utilità di parecchie derivate delle derivate, che spesso cambiano solo graficamente con icon set, temi, sfondi e dal fatto che hanno preinstallato un set di programmi (spesso superflui) facilmente reperibili nei repository interni/esterni. Infatti queste nemmeno le chiamo distro, ma MOD. Perché a conti fatti non sono altro che versioni moddate delle distro.

  2. Diciamo che in giro ci sono molti utenti che mi brucerebbero vivo già dal titolo 🙂 Esattamente, non hanno nemmeno i requisiti per essere chiamate “distribuzioni”.

  3. Ciao.

    Il tuo articolo mi è piaciuto. Non sono molti quello che si azzardano a fare osservazioni critiche a Linux.

    Sai, fino a una decina di anni fa credevo seriamente che Linux potesse essere la soluzione allo strapotere dei colossi e credevo veramente potesse sostituire i vari Windows, Android e compagnia… Oggi sono convinto che non accadrà.

    La comunità di Linux, nel suo insieme, mi pare convinta che l’attuale situazione sia quella ottimale. Linux ha raggiunto un ottimo livello di diffusione in alcuni ambiti e non mi sembra che si voglia andare oltre. Di conseguenza la proliferazione delle distribuzioni non è un problema.

    Ti lascio con una domanda. Veramente credi che la comunità di Linux abbia la volontà di risolvere il problema della frammentazione?

  4. Ciao Roberto, ti ringrazio.

    In risposta alla tua domanda, la comunità Linux in questo momento è proprio concentrata sul frammentare il sistema operativo ed i suoi componenti, creando continui fork e distro infinite e non ha nessuna intenzione di interrompere questo processo.

    Purtroppo negli ultimi anni ho osservato (forse in virtù di un vantaggio presente da anni in alcuni ambiti) un rallentamento generale nel progresso tecnologico del mondo Linux ed un veloce miglioramento (si ok, con molto codice Open-Source e preso come spunto da Linux in generale) di Windows.

    Se tutti concentrassero i propri sforzi su poche distribuzioni come accadeva anni fa (invece di sviluppare distro/fork inutili) si andrebbe molto avanti, in tutti i sensi.

  5. Francesco Barnaba

    linux prendera’ il posto di windows pero’ deve prima avvenire una cosa fondamentale deve essere sviluppata non con i soldi delle donazioni o di google ma con i soldi dello stato diventando azienda statale Su https://www.publicsoftware.info/

  6. Ciao.

    Quindi, fammi capire bene. Secondo te Linux deve essere imposto alle persone? Lo stato dovrebbe dire “adesso usate questo!”? E’ cosi?

    Intendiamoci, io sarei contentissimo di vedere Windows sostituito con una distribuzione Libera di Linux. Ma se le persone non lo scelgono per le sue qualità, ma gli viene imposto, che razza di sistema Libero sarebbe? Sarebbe peggio di windows.

    Tipo la PEC? Un sistema di comunicazione imposto, con tante belle caratteristiche, ma valido solo in italia. Cosi gia mi vedo un Linux per ogni stato… tanti linux “uguali”, ma tutti abbastanza diversi da creare una quantità indicibile di problemi di compatibilità di hardware e software (e qui torniamo al problema delle distribuzioni).

    Personalmente ritengo che sarebbe molto meglio se Linux dimostrasse, sul campo, di essere una vera alternativa? Cosa che fin’ora non ha fatto, nonostante gli sforzi di alcune parti della comunità.

    In ambito server lo ha fatto. Con i server Linux ha dimostrato di
    avere qualità superiori ed è stato premiato. Ovviamente, non sto
    parlando di qualità etiche (che nella scelta sono trascurabili), sto
    parlando di qualità tecniche ed economiche.

  7. Francesco Barnaba

    perche’ dici imposto? Lo stato offre, attraverso i soldi delle tasse, dei servizi come gli ospedali, le scuole Poi sta a te decidere se usarli o meno Il sistema operativo per pc ormai e’ indispensabile cosi’ come le scuole e le strade per cui e’ giusto che lo stato se ne occupi

  8. Francesco Barnaba

    perche’ dici imposto? Lo stato offre, attraverso i soldi delle tasse, dei servizi come gli ospedali, le scuole Poi sta a te decidere se usarli o meno Il sistema operativo per pc ormai e’ indispensabile cosi’ come le scuole e le strade per cui e’ giusto che lo stato se ne occupi Per quanto riguarda i server non ha qualita’ superiori, viene scelto peche’ gratis e non costa nulla

  9. Sarebbe bello, ma non credo proprio succederà. Allo stato attuale delle cose, Linux non è capace di offrire ciò che offre Windows (o per meglio dire, ciò che è gli è stato sviluppato intorno), ovvero driver già pronti e disponibili all’uso, kernel con capacità di ripristinarsi da solo (la maggior parte delle volte) ed un’immensa disponibilità di software (oltre che una maggior semplicità d’uso).

    Quando ciò sarà disponibile anche su Linux, allora forse le cose cambieranno.
    Diverse pubbliche amministrazioni hanno provato con piacere a passare a Linux, ma sono dovute tornare indietro a causa delle varie incompatibilità ad esempio con i formati proprietari dei file di Microsoft Office con LibreOffice (ovviamente sti geni avevano tutto in formato proprietario).

  10. Francesco Barnaba

    ma mica al linux di adesso Un linux diverso finanziato dagli stati Milioni e milioni di euro forniti regolarmente ogni anno presi dai soldi delle tasse

  11. Ciò che interessa lo decide lo stato.

  12. Lo stato non finanzia roba che non sa come funziona quando ha già una alternativa pienamente stabile e funzionante.

  13. Francesco Barnaba

    e chi se ne frega dello stabile e funzionante.Interessano le quote mercato ed un sistema operativo statale deve avere almeno il 60-70% del mercato sulla falsariga di quello che accade per scuole ed ospedali pubblici E non il misero 5% del linux di oggi

  14. Francesco Barnaba

    lo decidono i cittadini che poi chiedono allo stato che concede

  15. L’idea è carina, ma con 32 firme (anche se arrivassero a 1000, 2000, 5000) nessuno farà niente.

  16. Diciamo che anni fa avrebbe avuto senso, visto che Windows costava 500 euro a licenza ed il vario software a corredo si pagava non poco, inoltre Windows 10 si è evoluto parecchio e, prima di esso, molte distribuzioni Linux avevano funzionalità estremamente superiori. Prima ne valeva la pena, ora meno.

  17. Ancora tasse? No dai, siamo seri. Anche supponendo di non essere uno dei paesi piu corrotti d’europa, ma quante decine di miliardi servirebbero per introdurre linux in modo significativo sostituendo ciò che esiste senza perdere quel poco di efficienza che esiste? E in quanti decenni? E mentre aspettiamo la venuta del messia che si fa?

    E poi… tu la vedi la strada intrapresa dalle grandi multinazionali del software? Il “Software as a service”.

    Grazia a internet oggi questo modello è praticabile quasi a ogni livello e permette alla persone, alle aziende, di migliorare la loro gestione riducendo i problemi e molte attività che prima erano gestite in proprio.

    Vedo società e perfino scuole orientate ai servizi online di Microsoft o di Google… io stesso uso questo tipo di software/servizio e con grande soddisfazione, un grande risparmio di tempo.

    Per quale diavolo di motivo una persona dovrebbe abbandonare un “ecosistema” che gli fornisce quello di cui a bisogno, con prezzi decisamente accessibili, alle volte gratis, per imbarcarsi nell’uso di un sistema operativo come Linux? Dove sono i vantaggi?

    Quando metto online un server per fornire un servizio, perchè scelgo Linux? Facile rispondere. Avendo un background tecnico sufficiente Linux costa poco, ha quello che serve, è personalizzabile ed è affidabile. In pratica, è economicamente vantaggioso.

    Ma sui normali pc che sono sulle scrivanie italiane, perchè dovrei mettere Linux? Non c’è un reale vantaggio, se non quello etico. Linux non è sulle scrivanie perchè, per una lunga serie di motivi, non è economicamente vantaggioso.

    Si, al mondo ci sono alcuni casi di passaggio Windows->Linux ma, come si dice, una rondine non fa primavera.

    Pochi mesi fa ho speso 100 euro per Windows. Ho speso i soldi, ho installato e bum! Tutto funziona senza che io mi debba preoccupare di nulla. E sono subito operativo. Alla fine quei 100 euro diventano irrilevanti, praticamente come se non li avessi spesi. Se ci fosse un Linux veramente alternativo sarei stato felicissimo di usare i miei soldi per quello, ma non c’è.

    Vuoi sapere cosa serve a Linux? Serve che la sua comunità, tutta, si focalizzi nel supportare poche aziende, 1, 2, 3… In questo modo potranno dare la forza (soprattutto economica), a queste società, per COMPERTERE veramente con i grandi colossi. Servono aziende che possano confrontarsi con i grandi produttori di hardware, servono aziende in grado di fare proposte agli stati (software + servizi) e alle realtà produttive, servono aziende capaci di standardizzare un Linux che esiste in 1000 distribuzioni e nessuna riesce ad essere una vera alternativa. Rendiamoci conto… Linux è stato surclassato perfino dal sistema operativo di Apple… voglio dire, ti rendi conto? Un sistema operativo che funziona su una sola marca di pc!!!

    Un’ultima cosa. Non è vero che Linux è gratis. Questa è una di quelle cose che bisognerebbe smettere di raccontare. Linux, spesso, non si paga in soldi, ma si paga in ore di lavoro, di impegno, di studio, di ricerca, di “ma perchè diavolo non funziona?”, si paga in pazienza, si paga in “cavolo non c’è il software che mi serve”… si paga con il TEMPO. Non sono tanti quelli che possiedono un background sufficiente per far funzionare Linux su un comune portatile o su un pc fisso.

    Ora, se Linux vuole essere un sostituto di Windows è palese che necessita di un cambiamento, un cambiamento profondo. Se invece Linux non è una alternativa a Windows va gia bene cosi.

  18. Secondo me Linux è bello per quello che offre in tutte le sue sfumature, ogni medaglia ha il suo rovescio, per esempio come per le derivate vale il discorso per D.E., quindi Gnome, Kde e basta, perchè Mate, Xfce4, ecc hanno tre o per la maggioranza un solo sviluppatore e quindi sono una perdita di tempo? Come ti sentiresti se Mate fosse messo al bando e ti obblighino ad usare Gnome 3? Mi pare che ultimamente siano più attenti alle esigenze degli utenti le derivate. Non mi pare che che ci siano dei fans per Gnome senza personalizzazioni e icone o per KDE che segue in toto Windows. Cosa sarebbe Linux senza tutte le sue correnti alternative? Le alternative sono libertà non frammentazione inutile.

  19. C’è sempre un rovescio come vedi, “se gli sviluppatori di MATE si fossero invece impegnati nello sviluppo di GNOME” gli avrebbero tarpato le ali avrebbero dovuto fare quello che era stabilito.Quindi Gnome3. Per far nascere Mate hanno dovuto dissentire e sviluppare. Non vedo alternative. Una multinazionale potentissima già nell’800 come a Edison imponeva la corrente continua come unica soluzione. Telsa, da solo ha dimostrato che la corrente alternata era il futuro, il mondo contro lui (morto in povertà e deriso). Se Telsa si aggregava ad Edison, perchè pieno di risorse umane ed economiche (vedi Gnome3 il nababbo di GNU) non portando avanti da solo un idea considerata, folle, inutile e dannosa…..oggi saremmo ancora al commodor 64, se andava bene.

  20. Guarda che io concordo con te, anzi, apprezzo il fatto che sei l’unico che nel suo blog prende una posizione anzichè cercare sempre di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Ma pur io essendo un conservatore di fatto sono molto propenso alla libera pluralità assoluta su tutti i campi in cui ogni persona desidera cimentarsi coinvolgendo il proprio genio, energie e investimenti per creare o solo sperimentare qualcosa. Quello che volevo esprimere sono due concetti: Il primo è Gnome o chi che sia al posto suo di dominanza non farà mai il minimo cambiamento sino a che non vedrà perdere utenza in favore del Sig nessuno ( e già avviene con i vari desktop che esistono solo per alternativa alla sua ottusaggine) ed il secondo è che uno come mè (e tanti altri) se non trova soddisfacente qualcosa o semplicemente lo considera migliorabile cerca di cambiarlo a modo su, se non fosse possibile, certamente non si soggiogherebbe al volere di altri, piuttosto passerebbe oltre abbandonandone anche l’utilizzo. E’ pura utopia pensare a un grande DE che metta tutti d’accordo su Linux dove tutti, ma proprio tutti mettono mano al proprio sistema per plasmarlo su di loro. Questo potrebbe, ed accade, sul Mac dove gli utenti possono solo subire e tacere in rispettosa sottomissione. Mi auguro che mai nessuno in GNU/Linux debba subire il volere di una maggioranza sostenuta da donazioni milionarie.Poi per il concetto espresso da te, io sono d’accordo ma attuarlo è utopia.

  21. Non dico un unico (anche perché appunto sarebbe impossibile, e sarebbe pure abbastanza…stupido secondo me), ma sarebbe ottimo averne almeno un 4-5 ben sviluppati e mantenuti invece di 7-10-15 lasciati in mezzo alla strada. Pensa che GNOME 3 (venendo da GNOME 2.32), dal momento in cui è uscito, non sono mai riuscito ad usarlo (personalmente mi fa veramente ribrezzo, è scomodissimo) e tutt’ora uso MATE.

  22. Non dico un unico (anche perché appunto sarebbe impossibile, e sarebbe pure abbastanza…stupido secondo me), ma sarebbe ottimo averne almeno un 4-5 ben sviluppati e mantenuti invece di 7-10-15 lasciati in mezzo alla strada. Pensa che GNOME 3 (venendo da GNOME 2.32), dal momento in cui è uscito, non sono mai riuscito ad usarlo (personalmente mi fa veramente ribrezzo, è scomodissimo) e tutt’ora uso MATE.

  23. Io invece all’inizio gli ho dato fiducia, poi quando ho realizzato che ai clienti fornivo un DE che di regola è un freeze, continuo, costante ed assoluto, ho pensato, chi pagherebbe per un SO che al confronto windows 98 è una roccia. Morale……poco importa se sono tre sviluppatori e fanno un aggiornamento ogni due anni, Xfce4 non conosce blocchi o impuntamenti, è modulabile, migliorabile ed è quello di qui hanno bisogno i professionisti che non possono perdere giorni di lavori per un estensione che si blocca. Et Voilà Gnome 3 è nel cestino. Lunga vita ad Xfce ;-). Adesso sarà meglio che lavoro…..uno che conosci bene (Anton) si ta lamentando del fatto che poi sgrido lui se chatta sul lavoro. Ciao.

  24. E’ stato un piacere parlare Marco, buon lavoro.

  25. Non si può negare la bellezza e le novità che alcuni DE hanno portato nel mondo Linux, ma se ne può facilmente contestare l’utilità. Il problema non sono tanto Xfce4, MATE ed altri DE molto usati, bensì l’enorme numero di altri DE minori che stanno nascendo e che esistono da tempo che sono rimasti (ovviamente) “in mezzo ad una strada” dal punto di vista dello sviluppo.

    E’ vero, se non ci fosse MATE mi dispiacerebbe parecchio, ma se gli sviluppatori di MATE si fossero invece impegnati nello sviluppo di GNOME (o KDE) cosa ne sarebbe uscito fuori? probabilmente un DE molto migliore di quello attuale, attento ai feedback degli utenti, un DE molto più completo e che probabilmente tutti apprezzeremmo.

    Dedicare tempo a progetti minori e rivoluzionari è sicuramente una bella cosa, ma frammentarlo all’infinitesimo, oggettivamente parlando, è completamente insensato perché finirebbero senza risorse o ne protrarrebbe i tempi di sviluppo all’infinito (e per quanto possa essere stupendo MATE, se ne venisse rilasciato un aggiornamento una volta ogni 2 anni, sarebbe da cestinare).

  26. Forse è vero, ma bisogna sempre fare una scelta. Il mio esempio era generico, più che altro riferito a DE minori come Cinnamon, JWM, Razor-qt e via dicendo. A cosa serve Cinnamon? E’ un mix tra MATE e GNOME mezzo incompleto. Se venisse sviluppato di più, lo userei, ma ha troppe pecche, e quindi lo evito. Stesso discorso per altri DE e, così come questa possibilità di scelta negata la ho io, la hanno moltissimi altri utenti. Questa indecisione e mancanza di scelte, purtroppo, è dovuta alla frammentazione (una cosa è suddividere per due/tre/cinque, un’altra per 10/20/30, la prima è utile, la seconda è degradante).

    Forse avrebbero dovuto seguire le regole di GNOME, ma magari si sarebbe passato ad uno GNOME 4 ridisegnato che magari piace agli utenti (e che magari è pure ben fatto).

    Anche Edison, per quanto scorretta come persona, avrebbe dovuto passare alla corrente alternata prima o poi per ovvie esigenze energetiche (così com’è avvenuto, e non certo per causa sua visto che non poteva campare più di tanto). Certo, Tesla aveva le idee chiare, ma mancava completamente di risorse. Inoltre questa storia, purtroppo, è andata in favore di Edison, e pure avendo avuto lui siamo al punto in cui siamo. Al limite, fosse stato Tesla ad avere le risorse, oggi avremmo veicoli volanti.

    Le sue ricerche sono rimaste e sono state sviluppate da altri, ma alla fine ciò che è andato avanti è stato chi aveva le risorse a disposizione (e chi aveva un’idea che, a quei tempi, funzionava bene ed era largamente conosciuta). Ciò che voglio dire è che per le idee rivoluzionarie c’è un tempo preciso. Così come i tablet sono stati presentati negli anni 90 da alcune aziende ma nessuno se li è filati, poi negli anni 2000 sono andati a ruba.

    Ciò che la gente cerca è la stabilità e la completezza, la sicurezza che qualcosa funzioni e che abbia supporto. Tutto il resto, alla fine, è secondario. Si all’innovazione, no allo spreco di risorse.

    Se ReactOS oggi non se lo filano poi così tante persone, è perché al momento non serve perché il prezzo della licenza di Windows si è abbassato enormemente. Se quell’OS fosse stato sviluppato ai tempi di Windows Vista/7, allora avrebbe avuto enorme attenzione visto che la licenza più economica era 100€ (fino ai 500 passati di 7 Ultimate).

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