Prima di procedere con l’articolo, vorrei rispondere alla domanda implicita che mi rivolgerete tutti nei commenti (modalità previsione: on), ovvero: “cosa c’entrano adesso le macchine da caffè? Non trattavi informatica in generale?”.
Beh, così come è capitato, capita e capiterà diverse altre volte, questa è un’eccezione che ho dovuto, ripeto, DOVUTO creare considerando il fatto che sul web, nel momento in cui ho cercato una soluzione in merito, non ho trovato assolutamente nulla (a parte la classica scheda tecnica della macchinetta). Vi propongo quindi l’unica soluzione sul web 😉
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Recentemente mi è capitato di dare un’occhiata a questa macchinetta da caffè di nome Lavazza Espresso Point Mini modello I0288. Una volta uscita dallo scatolo, sistemo tutto, riempio il serbatoio dell’acqua ed attacco la presa di corrente. Sfioro il pulsate d’accensione di tipologia touch e aspetto i classici 40 secondi o giù di lì che sia pronta per la prima bevuta.
Ok, la macchinetta è pronta. Alzo la leva per inserire la capsula, la inserisco, la richiudo e sfioro il pulsante per erogare il caffè. Cosa succederà mai? Beh, il caffè, dopo tipo 20 secondi di pazientissima attesa (se non di più) non esce. Non esce liquido. La macchinetta Lavazza Espresso Point Mini (EP MINI) non eroga caffè. Né acqua, né caffè.
Ma si dai, sarà un problema da prima accensione. Spegni, accendi riprova e vedrai che va.
No. Ottimismo sempre, ma qui è morto proprio. Riaccendo la macchinetta, altra capsula, altra procedura. Niente.
Riprovo con tempistiche differenti, stavolta ingannando la macchinetta e facendole credere che sia presente una capsula all’interno, in maniera da far uscire solo acqua: niente. Non esce niente.
Morale della favola?
Richiedere una bella sostituzione ad Amazon. Peccato che servisse tempo, tempo che francamente non volevo aspettare.
Ho quindi dato un’occhiata al serbatoio dell’acqua. Sollevato, reinserito, sollevato e reinserito. Ma niente, la macchinetta continuava a non erogare nulla. Mi è sembrato giusto provare il tocco di classe finale.
*Provvedo quindi a far uscire una piccola quantità d’acqua dal serbatoio, in maniera che quest’ultima andasse a bagnare il tampone sottostante e lo riempisse, nello spazio restante, completamente, inzuppandolo e non permettendo accumuli di aria dal sistema idraulico della macchinetta. Signori e signore, la macchinetta ha erogato il proprio caffè.
Ora, se potete scusarmi un attimo, vado a gustarmene uno. Godetevelo anche voi con la soluzione che vi ho appena fornito*.