Quando un atleta abituato a correre per decine di ore consecutive parla di tecnologia per lo sport, la sua opinione pesa. Il trail runner francese Aurélien Dunand-Pallaz, vincitore di gare leggendarie come l’Hardrock 100 e la Diagonale des Fous, ha messo alla prova il Huawei Watch GT 6 Pro durante i suoi allenamenti sulle Alpi e ha raccontato la sua esperienza sul sito ufficiale Huawei. Il suo parere? Uno smartwatch completo, preciso e affidabile, che offre funzioni realmente utili per chi vive lo sport ogni giorno.

GPS e mappe: la base di ogni allenamento serio
La prima caratteristica che Aurélien cita tra le migliori è la navigazione GPS. Nel trail running, la sicurezza comincia dal sapere dove ci si trova. Il GT 6 Pro consente di importare le tracce GPX dall’app Huawei Health e di visualizzare il percorso direttamente sul quadrante. Le mappe sono chiare, mostrano i nomi dei luoghi e si possono ingrandire o ridurre con la rotella laterale, anche mentre si corre.
Durante gli allenamenti in zone nuove, il sistema lo ha avvisato immediatamente quando si è discostato dalla traccia impostata. Ciò gli ha permesso di rientrare sul percorso senza perdere tempo. La stabilità del segnale, anche in ambienti montani con copertura irregolare, è uno degli aspetti che più lo hanno convinto.

Controllo dello sforzo in base alla pendenza
Il secondo punto di forza per Aurélien è la funzione che calcola il passo corretto per pendenza.
Chi corre in montagna sa che il ritmo non può essere valutato solo in base al tempo al chilometro: serve capire quanto si sta realmente spingendo. Il Huawei GT 6 Pro traduce la pendenza del terreno in un dato immediato, aiutando a gestire meglio l’intensità.
Durante gli allenamenti in quota, questa funzione gli ha permesso di mantenere un ritmo più regolare e di evitare gli errori tipici delle prime fasi di gara, quando l’entusiasmo porta a esagerare. Il controllo costante della frequenza cardiaca, visualizzato con grafici chiari, gli ha inoltre consentito di restare nella zona aerobica ideale per gli allenamenti di resistenza.
Analisi post-corsa: numeri che contano davvero
Dopo ogni uscita, Aurélien dedica sempre qualche minuto all’analisi dei dati registrati dal Huawei GT 6 Pro. Controlla la frequenza cardiaca media, la cadenza e il tempo trascorso nelle varie zone di intensità. In una delle sue sessioni di recupero, il battito è sceso da 145 a 76 bpm in pochi minuti.
L’app Huawei Health gli ha consentito di incrociare questi dati con la parte nutrizionale, verificando l’equilibrio tra sforzo e alimentazione. Per lui, che prepara gare di ultratrail, avere tutto in un unico ecosistema – allenamento, analisi e nutrizione – è uno dei veri punti di forza di questo smartwatch.
Funzioni di sicurezza utili in montagna, ma anche in città
Aurélien ha sottolineato anche l’importanza delle funzioni di sicurezza del GT 6 Pro.
Allenandosi spesso da solo, apprezza il rilevamento automatico delle cadute, l’avviso in caso di deviazione dal percorso e la possibilità di inviare un messaggio d’emergenza ai contatti preimpostati.
Sono caratteristiche che, in ambiente montano, possono fare la differenza e rendono l’orologio adatto non solo a chi frequenta percorsi montani, ma anche in mare e perfino in città, quando ti trovi in zone pericolose e hai bisogno di contattare qualcuno senza farti notare.

Conclusioni
Secondo Aurélien Dunand-Pallaz, il Huawei Watch GT 6 Pro racchiude tutto ciò che serve a un atleta che si allena seriamente nel running and trail: un GPS stabile, strumenti di monitoraggio intelligenti e funzioni di sicurezza integrate. Non si limita a registrare i dati, ma aiuta a interpretarli per migliorare la prestazione, gestire lo sforzo e affrontare ogni uscita, ogni sessione di allenamento in modo più consapevole e sicuro.
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