L’umanità sta combattendo senza successo la pandemia di coronavirus da più di un anno e mezzo. Durante questo periodo, a un ritmo accelerato, è stato possibile non solo creare vaccini, ma anche iniziare a vaccinare le persone in massa. Tuttavia, la situazione non è stata ancora drasticamente influenzata da questo. Con l’avvento del nuovo ceppo Delta ed anche di Omicron, il virus è diventato ancora più contagioso e pericoloso. Gli scienziati, intanto, stanno lavorando alla creazione di farmaci, che potrebbe alleviare il decorso della malattia e ridurre il numero dei decessi, ma non è ancora visibile una svolta in questo settore.
In questa situazione, probabilmente tutti si sono chiesti cosa ci aspetta dopo? Quando e come finirà la pandemia? Anche tra la comunità scientifica non esiste una risposta univoca alle domande poste. Questo non è sorprendente, perché l’ulteriore sviluppo degli eventi dipende da molti fattori. Tuttavia, è del tutto possibile avere almeno un’idea approssimativa di ciò che ci aspetta in questo momento. Per fare ciò, è necessario familiarizzare con la storia delle precedenti pandemie, che si sono già verificate più di una volta.
Gli scienziati non danno una risposta chiara su quando e come finirà la pandemia di coronavirus, ma si possono trovare indizi nella storia delle malattie precedenti.
Come si evolvono le pandemie?
Potremo mai dimenticare per sempre il coronavirus? Nella storia dell’umanità, c’erano solo due malattie che sono state completamente debellate: il vaiolo e la peste bovina. La prima malattia era molto pericolosa per la vita, poiché uccise circa un terzo delle persone infette. I corpi dei malati erano ricoperti da dolorose vesciche, mentre il virus infettava gli organi, che portavano alla morte. L’ultima vittima della malattia nel 1978 fu la quarantenne britannica Janet Parker.
La peste bovina è una malattia virale che ha colpito le mucche e alcuni altri artiodattili. Il suo ultimo caso è stato registrato nel 2001 in Kenya. Entrambe queste pandemie sono state fermate da intense campagne di vaccinazione globali. Ma non vale la pena sperare che il COVID-19 venga completamente sconfitto allo stesso modo.
Joshua Epstein, professore di epidemiologia presso la School of Global Public Health della New York University, sostiene che l’eradicazione di una malattia è estremamente rara, tanto che dovrebbe essere cancellata del tutto dal nostro dizionario delle malattie. I virus si ritirano o mutano, ma letteralmente non scompaiono dal bioma globale.
La maggior parte dei virus che hanno causato le pandemie passate sono ancora con noi. Secondo l’OMS, tra il 2010 e il 2015, più di 3.000 persone hanno contratto i batteri che causano sia la peste bubbonica che quella polmonare. E il virus dietro la pandemia influenzale del 1918, che ha devastato il mondo e ucciso almeno 50 milioni di persone, alla fine si è trasformato in versioni meno letali dell’influenza. I suoi discendenti si sono evoluti in ceppi di influenza stagionale che attaccano periodicamente varie parti del pianeta fino ad oggi.
Come con l’influenza del 1918, è probabile che il virus SARS-CoV-2 continui a mutare. Il sistema immunitario umano alla fine si adatterà e sarà in grado di resistere alla malattia stessa, ma ciò accadrà solo dopo che molte persone si ammaleranno e moriranno. In questo momento nessuno può stabilire quali saranno le prospettive future della malattia e come gli organismi reagiranno. Di certo però monitorare costantemente lo stato di ossigenazione del sangue attraverso strumenti come il huawei smartwatch 3 può essere sicuramente un’ottima scelta.
E’ infatti molto importante controllare in ogni momento le proprie condizioni di salute e richiedere aiuto a del personale esperto qualora ce ne fosse realmente bisogno.