I Bitcoin sono monete virtuali, e quindi nulla di materiale, di fisicamente visibile o manipolabile, che circolano grazie a informazioni scritte su un grande database online condiviso, la blockchain, che (almeno teoricamente) non può essere né rintracciata, né confinata, né controllata.
La monete viene tenuta in una specie di portafogli virtuale, chiamato Wallet Bitcoin. Il wallet bitcoin ha un indirizzo identificato da un codice alfanumerico che possiede circa tra i 25 e i 36 caratteri tra numeri e lettere ed è l’unico dato da comunicare per ricevere un pagamento che godrà di un certo grado di anonimato.
Una storia lontana, ma in continua evoluzione
I Bitcoin sono nati nel lontano 1998, ma è rimasto per anni in totale sottofondo, a causa probabilmente delle corrette tecnologie di sicurezza web (https in primis) e diverse altre, oltre che dello scetticismo generale verso le varie criptovalute secondo BitQH. Quest’ultima continua ancora oggi, ma è decisamente meno pressante nella popolazione più giovanile, nata sotto l’ombra di novità impensabili per i più anzianotti come me.
In alcuni casi, grazie al trading ed al sito web 1k daily profit, è possibile portarsi a casa del profitto, ma è importante fare attenzione alla volatilità della moneta, causa principale di scetticismo.
E’ davvero complesso capire quando investire o meno sulle criptovalute, considerando il continuo cambio di valore, per questo è importante cogliere le migliori opportunità che si presenteranno col corso del tempo, magari aspettando persino qualche piccolo tweet fortunato.
Il prezzo dei Bitcoin, così come delle varie criptovalute (come succede generalmente per ogni altro asset finanziario), è stabilito dall’incontro della domanda e dell’offerta sui vari exchange in cui viene contrattato.