Fin dalla loro introduzione nel settore del gambling, i bonus di benvenuto sono diventati un argomento controverso per via dell’opportunità o meno di una loro legittimazione. Questi bonus rappresentano davvero un aiuto e un beneficio per i giocatori o sono soltanto un modo per farli giocare (e anche perdere) di più?
Questa è la domanda su cui si è interrogata nei mesi scorsi la Dutch Gaming Authority, cioè l’organo governativo che si occupa di monitorare il settore del gaming e del gambling in Olanda. Anche conosciuta con l’acronimo KSA, uno dei suoi principali obiettivi è la lotta al gioco illegale. In Italia il suo corrispettivo è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
Gioco online: lo studio della KSA
L’autorità olandese per il gioco si è occupata di condurre una ricerca di mercato sul tema dei bonus di benvenuto, con particolare riferimento ai bonus cashback.
Cos’è il bonus cashback
Si tratta di un bonus sulle scommesse che gli operatori di gioco offrono ai nuovi utenti che aprono per la prima volta un conto di gioco, ma anche a quelli già fidelizzati, in modo da incentivare la loro registrazione o prolungare la loro permanenza presso quello specifico portale di gioco. In pratica, l’utente che ha accesso al bonus cashback riceve un rimborso, calcolato su valori percentuali, su una o più giocate effettuate.
Questo rimborso sulle giocate, pertanto, è una strategia che permette ai bookmaker online di fidelizzare quanti più utenti possibili. Per ottenere un cashback, gli utenti devono soddisfare particolari requisiti e condizioni, che ad esempio possono riguardare la puntata minima della scommessa, le quote da inserire in giocata, gli eventi sui quali è possibile scommettere.
A primo sguardo il bonus cashback potrebbe trattarsi di un vantaggio per i giocatori esperti, consentendo loro di limitare le perdite e massimizzare i profitti nel lungo periodo. Eppure, la Ksa non è più d’accordo.
Tipi e funzionamento del bonus cashback
Il bonus cashback scommesse che viene erogato dal provider di gioco può essere di due tipologie:
- il bonus cashback semplice, che viene applicato su una singola giocata, conosciuto anche con il nome di bonus assicurazione, poiché viene erogato indipendentemente dall’esito positivo o negativo della stessa;
- il bonus cashback sulle perdite nette, quello che prevede un vero bonus rimborso sulle giocate non vincenti effettuate in un periodo di tempo prestabilito; al giocatore viene restituita una parte della quota spesa per una o più giocate a cui non è conseguita una vincita, come possono esserlo una schedina non vincente o una partita terminata in parità, ad esempio.
Bisogna fare attenzione, però, alla modalità di accredito del rimborso ottenuto. Il bonus cashback, infatti, non viene erogato sottoforma di denaro direttamente sul conto corrente dell’utente, ma generalmente viene accreditato come fun bonus. Questo è il nome di un’altra tipologia di bonus di benvenuto, che consiste nell’erogazione di denaro virtuale che deve essere speso per effettuare un’altra giocata, entro un limite di tempo massimo.
Di più semplice utilizzo e non controverso è, invece, il bonus immediato senza deposito e senza documento, perché non prevede né versamenti anticipati di denaro, né il rilascio dei documenti. Si tratta di un’opportunità per gli utenti che ricercano un maggiore livello di privacy quando giocano online e per chi gioca alle prime esperienze, grazie al fatto di non dover anticipare alcuna cifra di denaro per iniziare a giocare. Inoltre, i bonus scommesse senza deposito sono disponibili presso i siti di scommesse e i casinò online autorizzati dall’ADM.
Ksa: no a bonus che si basano sulle perdite
Fatta questa doverosa premessa, la Gaming Authority olandese, con il suo ultimo studio, ha dimostrato che il bonus cashback è un “bonus basato sulla perdita” e non un’occasione di vincita per i giocatori. Per questo motivo, il bonus cashback, ma anche tutti gli altri tipi di bonus erogati, violano la legge sul gioco d’azzardo e, dunque, sono illegali.
È così che i Paesi Bassi hanno vietato l’utilizzo di questi bonus, dal momento che sono basati sulle perdite, che si nutrono di perdite. Per ottenerli, infatti, l’utente deve conseguire una perdita per poi ottenere il rimborso di una parte della stessa.
Pertanto, le autorità olandesi hanno chiesto maggiore rigidità e controlli rigorosi su questi bonus che altro non sono che il frutto di una perdita dei giocatori. Anche perché questo tipo di incentivo/promozione contribuisce ad abbassare la soglia di attenzione per il gioco d’azzardo, poiché i giocatori sono disposti ad assumersi maggiori rischi di perdita, magari giocando puntate più alte di quelle che altrimenti giocherebbero o giocando più spesso di quanto non farebbero senza la prospettiva di ottenere un bonus.
Il presidente della Ksa René Jansen ha, infatti, dichiarato in merito alla richiesta di una vigilanza più rigorosa, che i bonus cashback “incoraggiano una partecipazione smodata. I giocatori puntano più in alto, corrono più rischi e giocano più spesso. Con tutte le conseguenze che questo comporta. Alla Ksa, l’interesse dei giocatori è centrale”.
Per il mercato del gambling, il gioco d’azzardo sicuro e responsabile, insieme alla prevenzione dei comportamenti ludopatici, è il primo comandamento. I giocatori vanno protetti e non spinti a perdere e per questo l’Olanda non può che vietare i bonus con rimborso sulle giocate legati alla perdita di denaro.