Nell’ultima edizione degli “Attimi del team anti-molestie di Debian” (non sapevo nemmeno esistesse, lo ammetto, mea culpa), si parla di una questione francamente piuttosto ironica. Sebbene adulti e vaccinati, sembra ci sia ancora molto per cui gettarsi a terra dalle risate se si ruota attorno ai pacchetti resi disponibili per Debian. Vi riassumo l’accaduto, che potete leggere in maniera completa in inglese qui.
La nota
Tutto inizia con queste parole dal team di Debian:
“Ci è stato richiesto di dare consigli sull’appropriatezza di un certo pacchetto negli archivi Debian. La nostra decisione è terminata con una richiesta di rimozione del pacchetto dall’archivio.”
A questo punto, ad uno viene da chiedersi, ma che razza di nome avrà avuto il pacchetto?
Si parte da presupposti positivi…
Partiamo dal fatto che Weboob (in italiano letteralmente “Noitette”) è la riduzione di Web Outside of Browsers (il web fuori dal web browser), è una collezione di software Open-Source per fare script ed automatizzare la ricezione-via-API di dati web, in maniera tale che questi ultimi vengano utilizzati da diversi moduli/applicazioni. Weboob.org stesso si definisce come “una collezione di applicazioni in grado di interagire con siti web, senza il bisogno, da parte dell’utente, di aprirli tramite browser web. Fornisce anche una API ben definita per parlare con siti web mancanti”.
…per sfociare nell’infantilità?
Cari sviluppatori/creatori del sito web. Avete creato qualcosa di veramente interessante e quasi unico nel suo genere. Complimenti. Ma poi mi chiamate il sito “Noitette”? Come se non bastasse, molti dei pacchetti legati a Weboob (moduli/applicazioni) hanno “tette” come stringa all’interno. Ora, in un certo senso è anche “divertente”, fuori dall’ordinario, ma parliamo sempre di un nome che va contro il regolamento di Debian, e che certo non è adatto ad essere mostrato ad un pubblico di minori. Non a caso, Debian l’ha praticamente tranciato tramite questa richiesta di rimozione dei pacchetti. Altre info in merito qui e qui.