Sapete, nel tempo libero mi diletto nel modificare dispositivi Android: ad alcuni telefoni/tablet, cambio sistema operativo (ROM/firmware), ad altri, magari applicazioni di sistema o testo robe strane o abbastanza avanzate. Ma ora inizia il bello della storia.
Proprio l’altro giorno ho avuto tra le mani un Huawei P9 Lite 2016. Bel telefono, aspetto cheap, processore decente, ma OS….molto indecente. Bene, ci sono delle ROM su XDA Forum e sembrano anche ben fatte, scarichiamole, moddiamo il telefono ed installiamole. Noto che il dispositivo ha il bootloader bloccato, così come la maggior parte dei dispositivi Android di case di una certa fama. Voglio quindi procedere con lo sblocco. Vado sul sito di Huawei e….sorpresa: l’opzione per sbloccare il bootloader, sul sito, non c’è.
Faccio qualche ricerca e scopro questo:
Ebbene, dal 24 Maggio 2018, Huawei/Honor hanno CHIUSO COMPLETAMENTE la possibilità di sbloccare il bootloader sui propri dispositivi.
Eh….ora come faccio?
Quindi, se volete moddare il vostro smartphone Huawei/Honor, non potrete farlo gratis, ma SOLO attraverso dei servizi terzi a pagamento. Semplicemente assurdo. Potete usare o DC-Unlocker o HCU Client o roba simile. Si cerca un venditore, si comprano crediti, si usano, si collega il programma e niente: si fa.
Il costo più basso è 4 euro per una lettura del codice del bootloader. Si, è poco, ma non è gratis. Ed è scandaloso.
Perché Huawei/Honor hanno fatto una cosa del genere?
In genere, si opta per questa scelta per evitare di avere troppi dispositivi in assistenza, perché magari l’utente finale, tramite modding, ha combinato disastri. Tuttavia, non rimane certo una politica corretta, in quanto basterebbe (e sicuramente Huawei lo sa) negare tale sblocco come copertura della garanzia per risolvere.
Una scelta molto curiosa, e molto…limitante. Ed immaginate se questi servizi terzi a pagamento sparissero: non sarebbe possibile fare modding su Huawei/Honor. Sono sconcertato. Questo è uno dei motivi per cui non comprerei mai un device di una delle due marche citate. La libertà, sul modding, dev’essere la base per un device Android.