Abbiamo già visto insieme il nuovissimo Raspberry Pi 3, abbiamo notato come le prestazioni, sia dal punto di vista CPU che da quello GPU sono aumentate parecchio. Ma non sono tutte rose e fiori, infatti con l’aumento delle prestazioni è sorto un problema che si sono posti in tanti: è possibile che si debba utilizzare un’ottimo dispositivo ARM come questo senza dover chiamare i pompieri?
Il Raspberry Pi 3 brucia, è un dato di fatto: durante l’utilizzo, sia Phoronix che diversi altri siti hanno riscontrato temperature di utilizzo, dopo diversi test, molto vicine ai 100 gradi Celsius, temperature ovviamente al di fuori di ogni logica d’utilizzo.
il problema sembra essere riconducibile alla scarsa qualità della pasta termica integrata. Ad ogni modo, è possibile risolvere acquistane una buona anche con soli 5 € (questo sito farà al caso vostro, male che vada cercate su Amazon). Grazie all’applicazione di una buona pasta termica, alcuni sono giunti al seguente risultato:
ovvero si è riusciti a ridurne la temperatura di funzionamento a quasi la metà. La soluzione quindi è molto semplice, basta solo stare attenti ad attuarla prima di mettere le mani sul prodotto in fase Benchmark. State quindi attenti al RaspBerry Pi 3 ed alle sue temperature da Grill!