Il termine che più caratterizza l’attuale periodo è: transizione. Si è, infatti, in un periodo di forte evoluzione e cambiamento da uno stato di crisi in direzione di una ripartenza.
Un importante supporto è rappresentato in questo senso dalle innovazioni tecnologiche, che permettono un’evoluzione e un riadattamento più rapidi e agevoli per le professioni più tradizionali e, al tempo stesso, favoriscono la nascita di nuove interessanti figure specializzate.
Quali sono le prospettive future in ambito lavorativo, per quanto concerne il digitale? E quali
Il futuro è digitale: l’IT domina il mercato del lavoro
L’immagine che ci si prospetta è quella di un futuro quasi innegabilmente digitale. I dati sono stati confermati da un’indagine condotta dalla Oxford Martin School in collaborazione con CITI. L’impegno è stato quello di delineare quali fossero le attività che nel futuro avrebbero riscosso la maggior attenzione.
I settori di maggior attenzione per il 2023 sono riassumibili nel comparto IT (Information Technology), che registra il 24% della totalità occupazionale richiesta, circa un quarto del totale.
Non è esagerato pensare che nel prossimo futuro il developer sarà l’”artigiano” del nuovo millennio. Professioni come quelle legate al mondo di internet (soprattutto da dispositivi mobile) e dello sviluppo in particolare, infatti, sono già molto richieste dalle aziende, e le previsioni in questo senso sono rosee anche per i prossimi anni.
Proprio per via della grande fioritura di tale settore, diventa necessario un investimento importante sul fronte cyber sicurezza. Nel momento in cui il business si sposta online, infatti, crescono in parallelo anche i tentativi di frode e gli attacchi hacker, e non è un caso se proprio negli ultimi due anni questi si siano intensificati parecchio, richiedendo notevoli sforzi da parte delle aziende e della Pubblica Amministrazione.
Per questo è bene che le imprese di ogni dimensione e comparto acquisiscano consapevolezza e dedichino parte del budget per la gestione e la prevenzione dei rischi, assumendo figure altamente specializzate e aggiornate.
Come non farsi trovare impreparati
Alla luce di quanto detto, per avere accesso alle professioni più richieste nel 2023 è consigliabile intraprendere percorsi di studio inerenti alle cosiddette materie STEM; si tratta nello specifico di studi scientifici e tecnologici come ingegneria, statistica e matematica.
Una peculiarità della formazione in ambito digitale, tuttavia, riguarda la modalità di acquisizione delle competenze. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, per arrivare a ricoprire una professione digitale (anche altamente specializzata) non è indispensabile aver conseguito una laurea nel campo di riferimento.
Per sviluppare tutte le abilità tecniche necessarie ad oggi basta completare un percorso formativo mirato, possibilmente incentrato sulla pratica. Per fare un esempio concreto, la startup edu-tech italiana Epicode propone dei percorsi intensivi ad hoc: un aspirante full stack developer, per esempio, può diventarlo frequentando un corso semestrale approfondito, pensato per cominciare a lavorare in azienda o da freelance sin da subito.
Sul web sono disponibili anche delle utili risorse gratuite, indicate soprattutto in fase di orientamento, assolutamente preziose per capire se la strada in questione è effettivamente di proprio interesse. Materiali multimediali come video, tutorial e guide di approfondimento possono essere un ottimo supporto per cominciare a entrare nell’ottica della professione che si vuole intraprendere.
In un contesto così dinamico, è fondamentale accrescere la propria formazione per acquisire conoscenze e abilità perseguendo uno sviluppo personale oltreché lavorativo.