Nel 2024 lo svapo ha superato il fumo tradizionale tra gli adolescenti italiani. Secondo il rapporto ESPAD Italia, circa il 50% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha provato almeno una volta la sigaretta elettronica e il 40% ne ha fatto uso nell’ultimo anno. È un segnale evidente di cambiamento nei consumi giovanili.
Un nuovo approccio al consumo di nicotina
Il successo delle sigarette elettroniche tra i più giovani non può essere liquidato come una semplice moda. Si tratta di un fenomeno che risponde a nuove esigenze: discrezione, personalizzazione e minor impatto percepito sulla salute. Il vaping è visto come un’alternativa più moderna e flessibile rispetto al fumo tradizionale.
Dispositivi più evoluti, liquidi aromatizzati e un’immagine più “socialmente accettabile” rendono lo svapo più appetibile per chi vuole evitare l’odore o la combustione del tabacco. Il tutto sostenuto da un mercato in espansione, fatto di eventi dedicati, community online e ogni giorno più di un negozio svapo presente anche nei centri di piccole e medie dimensioni.
Innovazione e controllo
Dal punto di vista tecnologico, il settore dello svapo ha compiuto passi da gigante. I nuovi device permettono un controllo preciso della temperatura, del dosaggio e del tipo di svapo, offrendo esperienze sempre più personalizzate. Cresce anche l’attenzione alla sostenibilità, con liquidi biologici, packaging riciclabili e formule senza nicotina.
Allo stesso tempo, aumentano le richieste di regolamentazione più stringente. Dal 1° gennaio 2025, ad esempio, è entrata in vigore una norma che vieta la vendita online di prodotti contenenti nicotina, per garantire maggiore tracciabilità e sicurezza dei dispositivi.
Una percezione da bilanciare
La percezione comune tende ancora a estremizzare: da un lato c’è chi considera lo svapo una scelta “sana”, dall’altro chi lo assimila totalmente al fumo tradizionale. La verità sta nel mezzo.
Numerose ricerche internazionali indicano che lo svapo è meno nocivo delle sigarette combustibili, soprattutto se utilizzato per ridurre o smettere l’assunzione di nicotina. Tuttavia, non è privo di effetti e può generare dipendenza, soprattutto nei giovani con un sistema nervoso in fase di sviluppo.
Va anche considerato l’aspetto economico: l’accessibilità dei dispositivi e dei ricambi per sigaretta elettronica contribuisce alla loro diffusione, ma pone interrogativi su come regolamentare in modo equilibrato questo mercato.
Uno strumento di riduzione del danno
Molti esperti di salute pubblica considerano la sigaretta elettronica uno strumento utile per la riduzione del danno, soprattutto tra i fumatori cronici. Alcuni studi clinici, inclusi quelli promossi da università statunitensi e britanniche, mostrano che chi passa allo svapo tende a riportare miglioramenti nel sonno, nella respirazione e nella qualità della vita, pur non eliminando completamente la dipendenza.
Tuttavia, l’obiettivo finale dovrebbe restare quello di smettere del tutto, sia con il tabacco sia con la nicotina. Per questo è importante accompagnare l’uso della e-cig con programmi informativi e di supporto psicologico.
Conclusioni
Nel 2025, parlare di sigarette elettroniche in Italia significa riconoscere una realtà che si è consolidata. Non si tratta solo di un’alternativa al fumo tradizionale, ma di un nuovo modo di vivere il consumo di nicotina, con benefici potenziali ma anche rischi da non ignorare.
Il punto non è demonizzare, ma capire. Educare, regolare e informare sono le chiavi per rendere lo svapo uno strumento utile e consapevole, evitando derive dannose e approcci semplicistici. La sfida per i prossimi anni sarà costruire una cultura del consumo responsabile, soprattutto tra i più giovani.