Ancora una volta, subito dopo l’incredibile annuncio di UbuntuBSD, il branco dell’informatica continua a stupirmi ed elettrizzarmi, e sappiate che davvero poche cose riescono a farlo. Nasce un sistema operativo di nome Redox, che mi riporta ai tempi della scuola ad indirizzo chimico. Vediamo di cosa si tratta più nello specifico.
Redox è un sistema operativo Unix-like (non osate chiamarlo Linux, BSD o Mac) scritto interamente nel linguaggio di programmazione chiamato Rust, sviluppato appositamente per favorire il parallelismo e la sicurezza (di cui fino a ieri non conoscevo nemmeno l’esistenza) ed integra un micro-kernel al suo interno.
Ciò che lo rende veramente interessante, e soprattutto che porta il sistema operativo ad essere considerato, magari un domani, un OS next-gen (e qui non si scherza) sta appunto nel linguaggio di programmazione usato, unico nel suo genere. Troviamo, fortunatamente, nell’ISO dal peso di soli 26 MB, una GUI opzionale chiamata Orbital, per poter almeno apprendere un po’ ciò che troviamo all’interno di questo sistema che comunque supporta i principali comandi Unix. Sembra sia inoltre in sviluppo il supporto per il filesystem ZFS, che potrebbe essere quello di default. Trovate il Download e la Home di Redox OS a questo indirizzo.
Trovate inoltre il codice del progetto su GitHub.