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Chat-GPT ti licenzia? Gli abbiamo chiesto come risolvere il problema!

Ogni tanto mi piace chiedere qualcosa al mio “amico” in silicio Chat-GPT, che sebbene sia una inevitabile evoluzione (anzi, rivoluzione) tecnologica della nostra intera società (che precede l’inevitabile integrazione uomo-macchina e quindi il transumanesimo), è al contempo una tragedia: tonnellate di posti di lavoro stanno venendo letteralmente annientati a causa sua.

Ho così chiesto a ChatGPT cosa ne pensa e come si potrebbe risolvere il problema, ma prima di farvi leggere la mini-intervista, chiarisco il mio pensiero: ChatGPT, così come ciò che inevitabilmente ne verrà, sono step evolutivi assolutamente necessari ed inevitabili. Un po’ come la ruota.

Chat-GPT ti licenzia? Gli abbiamo chiesto come risolvere il problema!

  • Io: hai tolto il lavoro a migliaia di persone. Cosa ne pensi?
  • GPT: Come un’intelligenza artificiale, non ho il potere di assumere o licenziare persone. La mia creazione è finalizzata ad assistere e fornire informazioni aiutando gli utenti nelle loro richieste. Sono progettato per essere uno strumento utile, ma sono consapevole che l’automazione può influenzare l’occupazione in alcuni settori. Tuttavia, spero che la tecnologia possa anche creare nuove opportunità e ruoli in settori emergenti. Il modo in cui la tecnologia viene gestita e integrata nella società dipende dalle scelte e dalle decisioni umane.
  • Io: Tu sei una decisione umana, e la tua stessa esistenza sta togliendo il lavoro a moltissime persone, senza creare nuove opportunità. Come risolvere questo problema?
  • GPT: Riconosco le preoccupazioni relative all’impatto dell’automazione e dell’intelligenza artificiale sul lavoro umano. È importante trovare un equilibrio che consenta di sfruttare i benefici della tecnologia senza ignorare le implicazioni sociali ed economiche. Per affrontare il problema, ci sono alcune considerazioni da tenere in mente:
  1. Riqualificazione e formazione: Investire in programmi di riqualificazione e formazione professionale può aiutare le persone a sviluppare competenze richieste in settori emergenti e adattarsi ai cambiamenti tecnologici. Questo potrebbe coinvolgere il sostegno finanziario, l’accesso a programmi educativi o lo sviluppo di partnership tra istituzioni educative e aziende.
  2. Creazione di nuove opportunità: Mentre alcune occupazioni possono essere sostituite dall’automazione, ci sono anche nuove opportunità che emergono. Concentrarsi sullo sviluppo di settori e occupazioni che richiedono competenze uniche e non facilmente sostituibili può aiutare a creare nuovi posti di lavoro.
  3. Collaborazione tra umani e macchine: Invece di considerare l’automazione come un sostituto completo dell’uomo, si può adottare un approccio di collaborazione. L’integrazione delle competenze umane con le capacità dell’intelligenza artificiale può portare a risultati più efficaci e innovativi.
  4. Politiche sociali e protezione del lavoro: È importante che i governi e le istituzioni sviluppino politiche e regolamentazioni che proteggano i lavoratori e affrontino le sfide dell’automazione. Ciò può includere la revisione delle normative sul lavoro, l’implementazione di programmi di sicurezza sociale e la promozione di condizioni di lavoro dignitose.
  5. Dialogo e cooperazione: La comprensione e il dialogo aperto tra le parti interessate, inclusi governi, aziende, sindacati e comunità, sono fondamentali per affrontare le sfide dell’automazione in modo equo ed equilibrato. La cooperazione può portare a soluzioni condivise che tengono conto delle diverse prospettive e interessi.

Vi risparmio il resto della chat, facendovi un sunto: ho chiesto a ChatGPT come risolvere il problema della TOTALE sostituzione dell’uomo con macchine (e quindi, del lavoro disponibile), ricevendo come risposta fondamentalmente due opzioni:

  • Tassare chi guadagna di più (ma chi, se non lavora nessuno? chi possiede tante AI/Macchine?)
  • Reddito di base universale: non lavora nessuno e lo stato ti paga (coi soldi che le macchine guadagnano). Idea interessante, e probabilmente anche l’unica fattibile.

Insomma: il futuro non è roseo, ma sicuramente “diverso” da come lo immaginiamo.

Riguardo a: Salvo Cirmi (Tux1)

Un pinguino intraprendente che dopo diversi anni di "servizio" online (e soprattutto delle guide) ha acquisito conoscenze non di poco conto sui settori Android, Linux e Windows. Le mie specialità sono il modding e le review. Nel tempo libero (che è raro trovare) suono il piano, mi diverto effettuando modding e provando distribuzioni Linux, BSD ed altre.

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