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Esports, continua la crescita ma la burocrazia frena il settore

I giochi elettronici rappresentano un settore in grande crescita nell’industria dell’intrattenimento, ma pesa per il caso italiano la mancanza di una normativa all’altezza.

gaming setup for competitive esports
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Un settore in crescita, con tanti appassionati, con tanti professionisti e con un numero sempre crescente di persone e di aziende che decide di investire qui. Gli esports continuano a dominare la scena, quella scena a metà strada tra lo sport e la tecnologia, con numeri interessanti in tutto lo stivale italiano.

Anche nel Lazio, regione che ha di recente festeggiato la vittoria della seconda edizione del Torneo delle Regioni eSport. Si tratta di un torneo relativo alla Lega Nazionale Dilettanti, si è svolto al Centro Esplace del Porto Antico di Genova e ha visto la vittoria della squadra capitanata da Claudio De Sisti, a compimento di una stagione di impegni e investimenti da parte del Comitato Regionale del Lazio, guidato dal presidente Melchiorre Zarelli, dal segretario Claudio Galieti e dal responsabile della comunicazione Roberto Avantaggiato, con il fondamentale supporto di Francesco Giannella. Il Lazio, infatti, vanta 22 squadre partecipanti al campionato regionale degli Esports, un numero che è un vero e proprio record e spiega bene il trend di crescita del settore nel nostro Paese.

Una crescita che potrebbe essere ancora più marcata, ma che viene fermata dalla burocrazia intorno agli eSports. Nel 2022 il Parlamento Europeo ha riconosciuto gli Esports come parte della cultura e dei media, generando discussioni in Italia riguardo alle disparità di regolamentazione e obblighi tra le imprese nazionali e internazionali. A febbraio 2024, l’onorevole Caso ha presentato una risoluzione alla Commissione Cultura della Camera per regolare gli Esports, proponendo norme chiare per il settore. La risoluzione mirava a regolamentare aspetti cruciali come la protezione dei giocatori professionisti, l’integrazione del gaming nell’istruzione e l’adozione di misure fiscali per favorire lo sviluppo del settore, sottolineando l’urgenza di un intervento legislativo per migliorare la competitività internazionale. Da quel momento, però, non si è più registrato un passo in avanti, facendo così rimanere fermo tutto il settore italiano. “Siamo nella morsa del nulla normativo” ha spiegato Alessio Cicolari, CEO AK Group, che sottolinea la differenza tra Italia, dove si può fare solo ciò che è esplicitamente autorizzato, ed estero, dove lo spazio di manovra è maggiore, con possibilità di crescita incredibili.

Eppure, nonostante tutto il settore degli eSports è sempre più importante anche per l’economia italiana. Secondo i dati riportati da PicchioNews sono 475 mila le persone che seguono eventi esports ogni giorno, mentre si superano i 1,5 milioni per coloro che li seguono a livello settimanale. In totale, secondo i numeri dell’Osservatorio Italiano Esports – OIES e YouGov, gli appassionati totali in Italia sono il 4% della popolazione, ovvero 4,2 milioni di persone. Un pubblico che genera un giro d’affari di oltre 45 milioni di euro, mentre a livello globale gli esports valgono 1 miliardi e 624 milioni. La crescita media? 8 punti percentuali. Un treno che l’Italia non può permettersi di perdere.

Riguardo a: Salvo Cirmi (Tux1)

Un pinguino intraprendente che dopo diversi anni di "servizio" online (e soprattutto delle guide) ha acquisito conoscenze non di poco conto sui settori Android, Linux e Windows. Le mie specialità sono il modding e le review. Nel tempo libero (che è raro trovare) suono il piano, mi diverto effettuando modding e provando distribuzioni Linux, BSD ed altre.

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