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Quanto valgono i diritti tv sul calcio, in Italia e in Europa

Il calcio è un gioco amato da centinaia di milioni di persone in giro per il mondo. Dall’estremo Oriente fino alle Americhe sono tantissimi gli appassionati che non si perdono una partita delle big mondiali, la maggior parte presenti nei campionati europei. È proprio qui, nel Vecchio Continente, che rimane il centro del calcio globale e le squadre più seguite e amate al mondo. E questo ovviamente non può non essere una fonte di guadagno per club e federazioni, attraverso i famosi diritti tv dei campionati, una forma di investimento delle emittenti televisive che acquisiscono tramite una gara d’appalto il diritto, appunto, di trasmettere attraverso i propri canali le partite di un determinato campionato, sia esso nazionale o anche relativo a una coppa internazionale. Un’opportunità di business, dunque, per le aziende del broadcasting ma una delle principali fonti di introiti per le squadre di calcio. Ogni campionato perciò ha un valore e non sorprende che ci siano valori diseguali a seconda dell’importanza e, naturalmente, dell’appeal.

I diritti tv in Premier League

La regina dei diritti Tv in Europa è ovviamente la Premier League. Un campionato amatissimo, ormai diventato il più affascinante del mondo, casa di alcuni tra i club più blasonati come Arsenal, Liverpool e Manchester City, che i pronostici e le quote sulla Premier League indicano come le squadre maggiormente favorite per la vittoria del campionato 2023-2024. Nel caso del campionato inglese il bando sugli accordi per i diritti tv si sviluppa in un ciclo di tre anni, ma per il prossimo si sta pensando a un quadriennio, che nell’ultima tornata, che riguardava il triennio 2019-2022, ha generato un profitto per la federazione di 4,9 miliardi di euro. Ovvero i broadcast si sono aggiudicati il diritto di trasmettere 128 partite all’anno di prima divisione inglese per 1,6 miliardi di euro all’anno. A questi bisogna aggiungere la vendita dei diritti per la trasmissione all’estero delle partite di Premier, che vale ulteriori 3 miliardi. Cifre spaventose che portano nelle casse dei club una cospicua parte dei loro introiti annuali poiché parte di questi soldi derivanti dalla vendita dei diritti tv vengono proprio redistribuiti tra le squadre del campionato in base ad alcuni fattori come una quota in parti uguali, una sulla base dei risultati sportivi, poi le infrastrutture e il posizionamento in classifica. Ma con cifre del genere le squadre di Premier viaggiano su un altro livello rispetto a quello italiano. Si pensi che la cifra incassata dall’ultima classificata nel campionato inglese nella stagione 2021-’22, il Norwich, ha incassato più di 100 milioni di sterline. Nello stesso periodo l’Inter che in quella stagione vinceva lo Scudetto italiano incassava 84 milioni. L’ultima squadra del campionato inglese, dunque, guadagnava il 38% in più rispetto alla vincitrice del campionato italiano. Un confronto impietoso.

I diritti tv in Italia

E in Italia. In Serie A a contendersi la trasmissione delle partite sono Dazn e Sky. L’ultimo accordo appena firmato riguarda la messa in onda fino al 2029 per un impegno delle due aziende televisive di circa 900 milioni di euro a stagione, che sono evidentemente meno rispetto ai 927,5 milioni che erano stati offerti per il bando precedente con scadenza al campionato 2023-2024. Per quella cifra Dazn potrà trasmettere le 10 le partite di ogni giornata del campionato, delle quali 7 in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky. Nel prossimo quinquennio, dunque, i club della massima Serie potranno contare su un gruzzolo di 4,5 miliardi.

I diritti tv nel resto d’Europa

Ma appetitosi sono anche altri due, su tutti, campionati europei: la Bundesliga tedesca e la Liga spagnola. Campionati anch’essi affascinanti e che hanno un appeal internazionale di enorme valore, specialmente quello spagnolo. Proprio la Liga lo scorso anno ha concluso l’accordo per il quinquennio dalla stagione 2022-2023 fino a quella 2026-2027 con un’offerta finale di 4.95 miliardi totali. Ad aggiudicarsela sono state le due emittenti televisive Movistar e DAZN, che esiste anche in Italia ed è seguitissima sia in casa che all’estero anche grazie ai sistemi Vpn, con una spesa quindi di circa 990 milioni di euro all’anno, ben più bassa rispetto al triennio 2019-2022 quando l’offerta fu di 1,1 miliardi di euro all’anno. E infine la Bundesliga dove i diritti sono stati venduti per 4.4 miliardi di euro per il quadriennio dal 2021 al 2025, cioè circa 1,1 miliardi di euro a stagione. Tra l’altro non c’è una sola emittente a trasmettere le partite del campionato tedesco ma ben tre: la maggior parte sono date a Sky Deutschland (200 partite), 106 gare sono invece trasmesse da DAZN, mentre la partita d’esordio del campionato, la 17ª, la 18ª e la partita di Supercoppa sono trasmesse dall’emittente ProSieben.

Riguardo a: Salvo Cirmi (Tux1)

Un pinguino intraprendente che dopo diversi anni di "servizio" online (e soprattutto delle guide) ha acquisito conoscenze non di poco conto sui settori Android, Linux e Windows. Le mie specialità sono il modding e le review. Nel tempo libero (che è raro trovare) suono il piano, mi diverto effettuando modding e provando distribuzioni Linux, BSD ed altre.

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