Nel mondo delle monete virtuali ne esiste una che spicca per alcune caratteristiche oltre che per popolarità: parlo di Ethereum, la seconda criptovaluta più famosa in circolazione subito dopo il Bitcoin.
La piattaforma consente agli sviluppatori di creare e gestire applicazioni decentralizzate con cui gli utenti possono interagire. Le applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi) forniscono un’ampia gamma di servizi finanziari senza la necessità di intermediari finanziari tipici, come broker, scambi o banche, consentendo agli utenti di criptovalute di prendere in prestito le proprie partecipazioni o prestarle a interesse.
Cosa lo differenzia dal Bitcoin?
Le istruzioni di Ethereum, a differenza del Bitcoin con crypto engines, sono scritte in Turing-completo, una particolarità davvero interessante ed unica nel suo genere. Inoltre, il codice sorgente del progetto è totalmente Open-Source, e comprende diversi e svariati linguaggi di programmazione, anche molto complessi ed in attuale fase di sviluppo, unici per il suo genere.
Attualmente, Ethereum è sotto corso di un importante aggiornamento noto come Ethereum 2.0 o Eth2. Lo scopo principale dell’aggiornamento è aumentare il throughput delle transazioni per la rete dalle attuali circa 15 transazioni al secondo fino a decine di migliaia di transazioni al secondo, rendendo quindi (almeno, teoricamente) la moneta molto più diffusa di quanto non lo sia adesso.
Un design unico
Se ciò che avete appena letto vi sembra complicato, aspettate di leggere tutte le altre informazioni su Ethereum: la moneta ha un design in continua evoluzione che comprende davvero tantissime sfaccettature legate alla virtualizzazione, al criptaggio, alla finanza decentralizzata, al software enterprise ed alle performance.